LAVORO E DIRITTI a cura di www.rassegna.it Pasqua in crisi, boom di condivisione dell'auto L'indagine: rispetto al 2012 aumentano del 500% le offerte di passaggio inserite sul social network dedicato. Con la recessione gli italiani provano una nuova modalità di trasporto, che consente di risparmiare fino al 75%: il posto auto condiviso (Adnkronos) - Le festività di Pasqua saranno caratterizzate da un eccezionale ricorso alla condivisione di posti in auto. Secondo gli ultimi dati elaborati da BlaBlaCar.it, risulta infatti un incremento del 500% sul 2012 del numero di offerte di passaggio inserite dagli utenti del social network leader europeo. In tempi di crisi, piuttosto che rinunciare alle vacanze, gli italiani si affidano a una nuova modalità di trasporto che consente di risparmiare fino al 75%, e conoscere nuove persone. Nel periodo delle le vacanze pasquali, infatti, sono ad oggi già stati postati sul sito offerte di passaggio pari a più di 3 milioni di chilometri solo in Italia. Una cifra considerevole, corrispondente alla metà della distanza percorsa, nello stesso arco di tempo, da tutti i treni italiani. La direttrice che sta riscuotendo maggior successo è quella nord-sud: il maggior numero di offerte di passaggio risulta, infatti, da Milano, Roma e Torino verso i capoluoghi del sud Italia; tra questi, molto richieste le città pugliesi come Bari, Brindisi e Lecce. La fascia di età degli utenti è prevalentemente quella compresa tra i 18 e i 35 anni, ma l'età media è in crescita, soprattutto tra chi offre passaggi. A condividere passaggi sono prevalentemente studenti fuorisede che rientrano in famiglia per le festività pasquali, ma anche professionisti e impiegati. |
LAVORO E DIRITTI a cura di www.rassegna.it Modena: nasce il supermarket per famiglie e persone in difficoltà Il lavoro in cambio della spesa: è il progetto "Emporio Portobello" promosso dal Centro Volontariato in collaborazione con il Comune di Modena. Un luogo dove fare acquisti senza pagare in euro, ma mettendo a disposizione il proprio lavoro A Modena nasce il primo supermercato per disoccupati e famiglie in difficoltà. Aprirà a maggio, si chiamerà Portobello e sarà un "emporio sociale contro la crisi" come si legge nel sito di presentazione del progetto. A prima vista, non sarà molto diverso da un normale supermarket: gli spazi e gli arredi ricordano infatti un tradizionale punto vendita, con la scelta di prodotti sugli scaffali (prime necessità, alimentari, igiene personale). E come in ogni supermarket anche qui si farà la spesa, però non pagando in euro, ma con dei punti caricati sulla tessera. "I punti vengono inseriti in base alle indicazioni dei Servizi Sociali del Comune di Modena - spiega ancora il sito di presentazione dell'iniziativa - e la tessera è a disposizione della famiglia per un tempo limitato (alcuni mesi) e, nel caso le condizioni famigliari migliorino, verrà ceduta ad altre famiglie in graduatoria. In caso contrario la tessera può essere rinnovata". Tre gli obiettivi principali indicati dai promotori: creare un luogo il più rispettoso possibile della dignità delle persone, per la raccolta e la distribuzione di beni di prima necessità; mettere in rete i diversi soggetti che già lavorano per contrastare la povertà attraverso un progetto di comunità; coinvolgere il territorio, le imprese, i cittadini che con il proprio lavoro gratuito, le donazioni economiche o di prodotti potranno sostenere il progetto. Già, perchè un altro pezzo importante del progetto è costituito dal lavoro che si può offrire in cambio delle merci. La parola d'ordine del progetto è infatti "dignità", e non "carità". Per questo, i 450 i nuclei in difficoltà a cui si rivolge il servizio, scelti in collaborazione con i servizi sociali, dovranno offrire in cambio aiuto con il proprio lavoro come volontari almeno una volta a settimana. "Crediamo molto in questo progetto" – dice al Fatto Quotidiano Angelo Morselli, presidente del Centro per il Volontariato di Modena, promotore dell'iniziativa – "e vogliamo si mantenga la dimensione dell'acquisto, nessuno regala niente, ma coinvolgiamo le persone in un progetto specifico. Noi vogliamo stringere un patto con gli utenti che accoglieremo nei nostri locali. Ci sono delle condizioni e sarà fondamentale per tutte le parti rispettarle". |