12.05.2013

Chimica: Miceli (Filctem), sbagliato cedere quote Eni

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

“Non sono preoccupato dalle privatizzazioni, ma dalla cessione di partecipazioni delle quote Eni del Tesoro, si. È sbagliato cederle, soprattutto perché si rafforzerà un orientamento dell'azienda proteso a concentrare la propria attenzione fuori dall'Italia”. A dirlo è Emilio Miceli, segretario generale Filctem Cgil, nel suo intervento al coordinamento nazionale delle strutture e dei delegati del settore chimico-farmaceutico tenutosi oggi (4 dicembre) a Porto Marghera, Venezia.

“L'Italia – ha aggiunto – deve valutare l'impatto che queste operazioni hanno sugli investimenti, sulla ricchezza, sul Pil e il rischio è che il Governo perda il controllo, non azionario ma politico, sugli investimenti dell'Eni che pure si era recentemente affacciato – dopo 10 anni – a reinvestire nella petrolchimica, nelle bonifiche, nella “chimica verde”. In una parola – ha concluso – su un futuro di politica industriale con al centro sostenibilità e innovazione di cui il nostro paese ha drammaticamente bisogno”.

In precedenza Marco Falcinelli, segretario nazionale Filctem, nella sua relazione introduttiva ha rivendicato con nettezza una politica industriale degna di questo nome: “Al Governo e alle istituzioni – ha detto – chiediamo di convocare quel tavolo nazionale della chimica, cancellato con troppa fretta, che pure aveva costruito proposte e modalità di confronto, elaborando politiche industriali per il settore. All'Eni – ha aggiunto – chiediamo un nuovo piano per la chimica, in grado di tenere insieme la chimica di base e la chimica verde”.

Quanto al settore farmaceutico, in profonda trasformazione, Falcinelli ha avanzato una proposta al Governo: “I notevoli risparmi del Servizio sanitario nazionale derivanti dall'utilizzo del farmaco generico siano utilizzati non per fare cassa o dirottare risorse per coprire altri buchi della spesa statale, ma per incentivare le attività di ricerca pubblica e favorire quella delle aziende private, defiscalizzandone gli utili reinvestiti in ricerca”.

“Ma ad un patto – ha concluso il relatore – che le aziende devono invertire quella tendenza che oggi le vede investire più sulle strategie commerciali, che non in ricerca e sviluppo, unico volano per mantenere il settore competitivo e salvaguardare l'occupazione”.