6.11.2013

Cgil, Cisl e Uil a Piazza San Giovanni

IPSE dixit

Non si chiede il sacrificio - «Ricordando Matteotti, non si chiede il sacrificio della vita a nessuno, ma onestà e coerenza, sì.» – Gianna Granati

 

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

 Manifestazione 22 giugno

Cgil, Cisl e Uil a Piazza San Giovanni

 Mobilitazione unitaria dei sindacati sotto lo slogan "Lavoro è Democrazia" per rivendicare provvedimenti "urgenti" e "indispensabili" per favorire gli investimenti, la redistribuzione del reddito e la ripresa dei consumi

 Il tema del lavoro deve tornare al centro delle scelte politiche ed economiche perché 'Lavoro è Democrazia'. I sindacati confederali ne sono convinti e il 22 giugno lo ribadiranno in occasione della manifestazione nazionale che si terrà a Roma in Piazza San Giovanni. Intanto, in tutta Italia, si stanno svolgendo numerose iniziative unitarie a livello territoriale, regionale e di categoria in preparazione della mobilitazione nazionale, così come deciso dagli organismi direttivi di Cgil, Cisl e Uil.

    Secondo i sindacati non c'è più tempo per aspettare, bisogna frenare la caduta libera dell'economia del nostro Paese. La manifestazione del 22 giugno - come si legge sul portale Cgil.it - rappresenta per le tre confederazioni un ulteriore momento per invocare provvedimenti “urgenti” e “indispensabili” che possano favorire gli investimenti, la redistribuzione del reddito e la ripresa dei consumi, per questo hanno deciso di promuovere un percorso di mobilitazione unitaria.

    Per uscire dalla recessione e per tornare a crescere, Cgil, Cisl e Uil rivendicano innanzitutto misure adeguate per affrontare l'emergenza disoccupazione a partire dal finanziamento degli ammortizzatori in deroga (almeno per tutto il 2013) e l'effettiva salvaguardia degli esodati. E' necessario provvedere all'immediata riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese che faranno assunzioni nel prossimo biennio, e al rilancio di politiche anticicliche, prevedendo la possibilità per i Comuni, che hanno risorse, di fare investimenti e di avviare i cantieri già deliberati fuori dal Patto di Stabilità.

    I sindacati chiedono, inoltre, la riduzione dei costi della politica, perché spiegano è “la condizione per buone istituzioni e buona politica” e l'ammodernamento e la semplificazione della Pubblica Amministrazione, che dovrà realizzarsi “non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione e l'efficacia del suo funzionamento, con il contenimento della legislazione concorrente ed eliminando tutte le formalità che rallentano le decisioni”. É fondamentale, per sostenere la crescita, investire nella scuola pubblica, nell'università, nella ricerca pubblica e nell'innovazione e prorogare i contratti precari nella Pubblica Amministrazione e nella Scuola in scadenza.

    Tra le 'ricette' indicate da Cgil, Cisl e Uil per far ripartire la crescita: la definizione di una politica industriale che sappia rilanciare le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e ricerca e che salvaguardano l'occupazione e le competenze, individuare uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento della non autosufficienza, correggere le iniquità della legge Fornero sulle pensioni. Infine, applicare la riforma dell'Imu esonerando solo i possessori di un'unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell'immobile.

    Per sostenere queste rivendicazioni Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza San Giovanni, sabato 22 giugno, la manifestazione sarà conclusa dagli interventi dei segretari generali delle tre confederazioni, Camusso, Bonanni e Angeletti.