11.15.2012

Roma, Cgil con Cisl e Uil al presidio contro la violenza

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it


Sit-in davanti al Viminale dopo gli attacchi a Fim e Uilm nella capitale e le minacce rivolte a Bonanni a Firenze. La solidarietà della confederazione di corso d'Italia: "Atti vili e inaccettabili compiuti da delinquenti"


La Cgil sarà presente questo pomeriggio alle 18 a Roma, con Cisl e Uil, al presidio organizzato davanti al Viminale in segno di protesta contro gli episodi di violenza e intolleranza che si sono registrati in queste ore a Roma, dove sono state prese di mira le sedi della Fim Cisl e della Uilm, e a Firenze, dove ignoti hanno scritto accuse e messaggi minatori contro il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

    “Siamo in piazza oggi con Cisl e Uil – dice Vincenzo Scudiere, segretario confederale della Cgil, responsabile dell'organizzazione – per stigmatizzare la violenza in tutte le sue forme e difendere la libera attività sindacale, che è un tratto fondamentale della democrazia”. È stato lo stesso Vincenzo Scudiere a comunicare ai colleghi di Cisl e Uil la decisione di Corso d'Italia dopo l'immediata presa di posizione di questa mattina del segretario generale Susanna Camusso.

    In un altro comunicato la segreteria della Cgil condanna fermamente queste violenze. "Si tratta di atti vili e inaccettabili, compiuti da delinquenti comuni che non hanno alcun rapporto con il movimento dei lavoratori e la democrazia. Sono azioni che nulla hanno a che fare con l'attività del movimento sindacale, servono solo a screditare tutto il sindacato e a danneggiare gli stessi lavoratori".

    "È necessario - si legge ancora - che le forze dell'ordine e la magistratura operino con la necessaria determinazione per assicurare alla giustizia i colpevoli. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, impegnata a Catania in un attivo sindacale, ha espresso, nel corso di colloqui telefonici, la solidarietà di tutta confederazione ai segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti , e ai segretari generali di Fim e Uilm, Giuseppe Farina e Rocco Palombella. All'operatore sindacale aggredito vanno gli auguri della Cgil per un rapido recupero".

    Attestati di solidarietà arrivano anche dalla Fiom: “La segreteria nazionale condanna il gravissimo episodio di violenza compiuto nei confronti di Fim e Uilm di Roma. Ogni attacco alle sedi sindacali è un attacco alla democrazia e all'insieme delle lavoratrici e dei lavoratori. Esprimiamo la nostra più viva solidarietà alle organizzazioni e ai sindacalisti oggetto di una vile aggressione".

    Quanto avvenuto a Roma "è di una gravità che lascia esterrefatti". Così Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Mario Bertone, segretario generale della Cisl di Roma e Luigi Scardaone, segretario generale della Uil di Roma e Lazio. "Devastare una sede, arrivare addirittura a picchiare due lavoratori - continuano - non ha nulla a che fare con la libera espressione di un dissenso. È brutalità pura e semplice. È ignororanza profonda. Lo ribadiremo con forza anche oggi pomeriggio nel presidio che faremo davanti al Viminale"

    E la Camera del Lavoro Cgil Roma Est Valle dell’Aniene, in una nota firmata insieme alla Fiom di Roma Nord, è sulla stessa linea. "Riteniamo intollerabile l’aggressione antidemocratica e violenta nei confronti di sindacati dei lavoratori. Esprimiamo la volontà e la disponibilità a costruire iniziative comuni contro la violenza, gli attacchi alla democrazia e qualsiasi atteggiamento squadrista".

 

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo


QUOTE ROSA: UNA GRANDE DECISIONE PER FUTURO EUROPA


L'approvazione all'unanimità da parte della Commissione europea di una proposta di direttiva per introdurre le quote rosa nei Cda delle aziende pubbliche e private è davvero un fatto storico.


di Vittoria Franco

senatrice del Pd


Bene ha fatto la commissaria Viviane Reding a non demordere! L'alibi di chi sostiene che non ci sono abbastanza possibili consigliere qualificate per gli incarichi di comando non regge più: in ogni Paese ci sono elenchi di manager donne con tutte le carte in regola per assumere il comando, ma che vengono ancora discriminate.

    Eppure cambiare si può, come ha dimostrato di recente anche l'Italia che per una volta, con l'approvazione della specifica normativa in materia di quote rosa nei Cda, si è rivelata all'avanguardia.

    La grande decisione che ha assunto oggi la Commissione europea già fa discutere. Ma la ripresa dell'Europa dalla crisi passa per una maggiore presenza delle donne nei posti di potere, sia nel mondo politico che economico. I paesi europei non possono più rinunciare ai talenti femminili, ne va del futuro del continente.